Augustin Rebetez
A Winter Window
A cura di Adelina von Fürstenberg
Le installazioni di Augustin Rebetez (Delémont, Svizzera, 1986), attraverso vari processi creativi e la loro messa in scena tra reale, simbolico e immaginario, consentono l’emergere dell’opera d’arte con uno scopo ben preciso: sviluppare una rappresentazione attraverso una narrazione e una trama, suscettibili di creare relazioni tra l’individuo e il collettivo, tra l’architettura dello spazio e la percezione dinamica dello spettatore. Le sue installazioni – che rasentano l’assurdo e da cui emerge un romanticismo crepuscolare, caro anche ai surrealisti – lasciano lo spettatore con un sentimento misto di fascino e di disagio. Esseri strani, figure indescrivibili, creature gotiche ossessionano il suo universo artistico.
A Winter Window, prima mostra personale a Roma per il giovane artista svizzero è un must-to-see. I lavori esposti colpiscono in primo luogo per la varietà dei linguaggi artistici utilizzati: fotografie, sculture, dipinti, graffiti e video animazioni; materiali e tecniche diverse che Rebetez utilizza per raccontarci la sua visione della condizione umana. Le sue creazioni sono composte da oggetti disfunzionali, esseri umani senza sesso in posizioni totemiche e animali fantastici, atmosfere magiche ed inquietanti allo stesso tempo, che attivano l’immaginazione dello spettatore e capovolgono la visione tradizionale della realtà, creando un rapporto viscerale e diretto tra l’opera e chi guarda. Obiettivo raggiunto sia attraverso lavori più poetici, morbidi e sensibili, come si può vedere nella prima sala, sia attraverso opere più scure, dinamiche ed esplosive che invece predominano nella seconda sala.
“Le sue mostre sono una costruzione narrativa e visiva, un’installazione eterogenea, un’esperienza. I visitatori sono incantati dal suo lavoro e, quando lasciano la mostra, il più delle volte portano con sé questo incantamento”. Adelina von Fürstenberg.
Augustin Rebetez, nato nel 1986 a Delémont, nel Canton Giura, nel nord-ovest della Svizzera, vive e lavora in un piccolo villaggio, Mervelier, dove utilizza la sua casa come studio e residenza d’artista. La sua personale ai Rencontres de la photographie di Arles nel 2011 segna una svolta nella sua carriera, così come la Biennale di Sydney del 2014. Lo stesso anno, riceve il Grand Prix Images di Vevey. Nel 2016, espone al Museo Tinguely di Basilea e al Museo di Belle Arti di Locle. Nel 2018 realizza tre diversi spettacoli teatrali per il Théâtre Vidy a Losanna, e un video per Art for the World, Liquid Panic, nel contesto del progetto itinerante AQUA. Lo stesso anno, in occasione del festival di fotografia Images Vevey, realizza una serie di dodici cortometraggi in stop-motion con il regista e clown Martin Zimmermann, dal titolo The Adventures of Mr. Skeleton (www.mrskeleton.ch). Presenta inoltre alcune mostre personali alla stazione di Beirut, Libano, e alla Naruyama Gallery, Tokyo, Giappone. Partecipa a diverse mostre collettive: la quarta Biennale di Animazione Indipendente di Shenzhen, Cina; Merry Crisis and a Happy New Fear (Again) La Rada, Locarno; Cahiers d’Artistes, National Center of Contemporary Art, Ekaterinburg, Russia, dove attualmente è in residenza d’artista. Nel 2019 collabora con Adelina von Fürstenberg che cura la sua grande mostra personale Estremecer Auroras al SESC Consolaçao, Sâo Paulo di cui una parte è presentata nel settembre successivo da Assab One a Milano. Nel novembre 2019 partecipa a Cuarnavaca in Messico, nello spazio la Tallera, alla mostra Fin del Futuro. Durante Artbasel 2019 riceve il premio come uno dei migliori giovani artisti svizzeri dall’Ufficio federale della Cultura. Attualmente sta lavorando su un suo spettacolo teatrale al Théâtre du Vidy a Losanna di cui l’anteprima è fissata per il 29 gennaio 2020.
Adelina von Fürstenberg è tra i primi protagonisti del mondo dell’arte contemporanea a mostrare un interesse attivo per gli artisti non occidentali, stabilendo cosi un approccio multiculturale all’arte. Con la sua visione unica sulle mostre contemporanee, ha presentato l’arte in spazi come monasteri, medersas, edifici pubblici, isole, parchi, ecc. Inoltre, la sua attività ha aperto delle opportunità di dialogo tra l’arte contemporanea e le questioni sociali in un contesto più ampio. Adelina von Fürstenberg è la fondatrice e prima direttrice del Centre d’Art Contemporain di Ginevra. In seguito è stata direttrice di Le Magasin presso il Centre National d’Art Contemporain di Grenoble e della Scuola dei Curatori. È la fondatrice e attuale Presidente di ART for The World. Ha ricevuto nel 2016 il Gran Premio Meret Oppenheim, conferito dall’Ufficio Federale della Cultura della Confederazione Svizzera, e nel 2015 il Leone d’oro per la Migliore Partecipazione Nazionale del Padiglione Nazionale d’Armenia alla 56a Biennale di Venezia, dove già nel 1993 le era stata conferita una Menzione Speciale della Giuria della 45. Biennale di Venezia per la direzione della Scuola dei Curatori de Le Magasin – Centre National d’Art Contemporain a Grenoble. Adelina von Fürstenberg è anche produttrice cinematografica di cortometraggi. Dal 2008 ne ha prodotti più di quaranta. Nel 2008, la serie Stories on Human Rights è stato riconosciuto dal Consiglio d’Europa come «l’Evento Culturale più innovativo in Europa nel 2008». Nel 2019 ha prodotto Interdependence, un film composto da undici cortometraggi fiction sull’Ambiente e il Cambiamento Climatico insieme con undici registi tra cui Bettina Oberli, N.M. Panda, Shahrbanoo Sadat, Silvio Soldini, Daniela Thomas presentata in Prima Mondiale alla Festa del Cinema in ottobre scorso.
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