Simon Callery.
Red and Orange Step Paintings
1/9unosunove è lieta di annunciare l’opening di Simon Callery. Red and Orange Step Paintings, una mostra personale dell’artista londinese in cui verranno presentate opere inedite realizzate tra Italia e Inghilterra negli ultimi anni.
“Tra il 2019 e il 2022 presi in affitto un piccolo negozio a Torino per usarlo come studio. Da lì caricavo la macchina con i rotoli di tela e in 45 minuti arrivavo in montagna nelle Valli di Lanzo. Avevo trovato un posto perfetto per lavorare, all’incrocio tra due fiumi, la Stura di Lanzo e la Stura di Viù. Qui potevo iniziare a preparare le tele, le immergevo nell’acqua del fiume per ammorbidirle per poter essere pronte ad assorbire il colore.
I quadri in questa mostra sono in prevalenza rossi. Il colore che uso è la tempera, sciolgo il pigmento in polvere nella colla di coniglio e lo applico sulla tela quando è ancora caldo con una spugna. Il pigmento che ho usato di più per questo gruppo di lavori è il rosso cadmio scuro, che ha una grana molto fine per cui viene assorbito più facilmente nelle fibre aperte e ammorbidite del cotone. In questo modo il colore si unisce al tessuto. Per me il colore è un
materiale e voglio che giochi lo stesso ruolo della tela di cotone e del legno che sono parte del quadro.
Dopo aver colorato la tela, tornavo al fiume per stenderla sulle rocce. La segnavo con la matita e la tagliavo dove sentivo un contatto con il terreno roccioso sottostante. Quando lavoro all’aperto, nella natura, cerco di creare più materiale possibile per i miei quadri. Le condizioni atmosferiche influenzano sempre quanto riesco a produrre, quando il tempo è buono lavoro senza interruzioni, segnando e tagliando il tessuto. Devo essere molto concentrato e lavorare rapidamente, decidendo cosa fare senza esitazioni. Alla fine della giornata, arrotolo i grandi fogli di tela e raccolgo tutti i frammenti e i pezzi ritagliati.
Lavorare all’aperto ha i suoi vantaggi. Ti costringe a prendere decisioni immediate e questo può portare a risultati inaspettati. Nell’ambiente controllato dello studio invece si ha più tempo per riflettere e rivedere i dettagli del lavoro, o modificare le proporzioni o definire le misure precise del quadro. In studio con la macchina da cucire unisco le tele che ho preparato all’aperto, e do forma al quadro, a cui lascio sempre uno spazio interno, aperto e visibile. Questi lavori legano l’esterno con l’interno, ciò che è stato realizzato fuori, a contatto con il paesaggio e il lavoro eseguito nello studio. Non raffigurano il luogo in cui sono state realizzate, ma registrano il contatto fisico con la natura del paesaggio.
Quando ho lasciato Torino, ho portato con me tutte queste tele a Londra. Il primo quadro che ho realizzato è un quadro rettangolare: Stura Contact Painting, 2021, poi un lavoro composto di 3 rettangoli in sequenza lineare: 3 Part Stura Contact Painting, 2021. Questo gruppo di lavori ha continuato a svilupparsi portandomi a concentrarmi su una forma quadrata che ho tagliato ricavando un gradino, una scanalatura: Red Wing, 2024 e Red Wing (small), 2024. Ho poi iniziato ad attaccare i piccoli scarti di tela, che avevo tenuto da parte, sulle tele che avrei usato per la parte frontale del quadro, dapprima con gli spilli, in seguito con fili di acciaio inossidabile e rame. Infine, ho appoggiato queste tele così lavorate come un drappeggio sul quadro o le ho cucite direttamente sopra a mano. Durante l’interopercorso nella mia mente c’era sempre lo stesso scopo: trovare un modo per dare alla pittura la possibilità di esprimersi attraverso il linguaggio della materialità.”
Simon Callery
ABOUT
Simon Callery (Londra, 1960) è un pittore che attualmente vive e lavora a Londra. Callery ha esposto in numerose gallerie e musei nel Regno Unito e a livello internazionale.
Tra le prime mostre ricordiamo: YOUNG BRITISH ARTISTS III, Saatchi Gallery, Londra (1994). MURI. Galleria Christian Stein. Torino (1995). SENSATION, Royal Academy of Arts, Londra (1997). ABOUT VISION, Museum of Modern Art, Oxford (1997). ART NOW 19. Tate. Londra (1999). PAPER ASSETS. British Museum. Londra (2001). SEGSBURY PROJECT. Castello di Dover. REGNO UNITO (2003). Tra le mostre personali recenti: FULL CIRCLE PIT PAINTINGS. Kappa Noun. Bologna (2024). CONTACT PAINTING. CAB, Burgos, Spagna (2023). SIMON CALLERY. Galleria Rafael Perez Hernando, Madrid (2023). FIELD WORK. Annex14, Zurigo (2023). SIMON CALLERY. 1/9unosunove, Roma (2019).
Tra le mostre collettive recenti: UNREAL CITY. Saatchi Gallery. Londra (2024). CO-EXTENSIVE. Rudolfinum. Praga (2023). ROMA, A PORTRAIT. Palazzo delle Esposizioni. Roma (2023). STONE, SAND & CLOTH. Simon Callery, Susana Solano. Francisco de Zurbarán. Monasterio Santa Maria de Bujedo de Juarros. Burgos, Spagna (2022). YELLOW. Simon Callery & Torgny Wilcke. Officinet. Copenaghen (2019). BOUNDLESS ENCOUNTERS. Triennale di Arte della Fibra di Hangzhou. Zhejiang Art Museum. Hangzhou. Cina (2019).
Le sue opere sono in diverse collezioni, tra cui: Arts Council Collection, Londra. Museo d’arte moderna Astrup Fearnley.Oslo. Museo di Birmingham. British Museum, Londra. Banca europea per gli investimenti, Lussemburgo. Centre national des arts plastiques, Parigi. Università di Nottingham Trent. Stanhope plc.Tate, Londra.