James Hopkins
e
Conrad Ventur
In occasione della prima mostra personale in Italia James Hopkins presenta una serie di sculture ed installazioni risultato di una riflessione sulla percezione del tempo e l’inevitabilità della morte. L’artista ha trasformato oggetti familiari e di uso quotidiano in elementi completamente differenti in grado di proporre una lettura alternativa della loro funzione primaria, spesso ritraendo un dualismo che riflette sulla forma alternativa dell’oggetto. Nella realizzazione di queste opere Hopkins ha ripetutamente adottato una struttura stratificata, una tecnica estremamente elaborata che permette la creazione di oggetti tridimensionali a partire da superfici piane. L’artista fa riferimento a tale procedimento come metafora del trascorrere del tempo, che rende ogni cosa effimera.
Un testo di Manuela Annibali accompagnerà la mostra di James Hopkins.
Per questa prima esperienza italiana Conrad Ventur riporta in vita l’indimenticata cantante e attrice Marlene Dietrich, rappresentandola nell’esecuzione del 1972 della toccante canzone contro la guerra scritta e composta da Pete Seeger “Where Have all the Flowers Gone”. L’effetto caleidoscopico minimale ma allo stesso tempo stupefacente che Ventur crea per ingrandire e moltiplicare l’immagine in movimento su tutti i punti dello spazio espositivo, attiva immediatamente l’ambiente offrendo un’amplificazione vertiginosa di grande suggestione storica.
Un testo di Ilaria Gianni accompagnerà la mostra di Conrad Ventur.
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