Dan Shaw-Town si è formato alla Goldsmiths University di Londra, specializzandosi in scultura.
Le sue opere sono un connubio di scultura e disegno. L’artista mescola tecniche diverse, scegliendo come supporto semplici fogli di carta e di giornale, che in seguito rimaneggia, dapprima coprendoli con la grafite, poi piegandoli, stropicciandoli e dipingendoli con vernici spray. Il processo creativo attuato si sviluppa lentamente, poiché l’artista non lascia niente al caso: ogni tratto e ogni segno sono ricercati, posti con cura. Ciò che emerge al termine della lavorazione- quasi un processo alchemico- è un oggetto completamente nuovo, nato dalla trasformazione di una materia prima povera, in origine semplice supporto, e composto da una sequenza di stratificazioni, a metà tra bi e tridimensionalità.
Il compito dell’artista è quello di trasmutare i materiali; Shaw-Town ne indaga struttura e proprietà, e li enfatizza nella loro essenza puramente fisica.
Tra le sue mostre personali ricordiamo: Making, Doing & Happening, 1/9unosunove, Roma (2021); Decaffeinated Enjoyment, ROOM EAST, New York (2015); Dan Shaw-Town, Maisterravalbuena, Madrid, Spagna (2014); Dan Shaw-Town, 1/9unosunove, Roma (2011).
Tra le più importanti e recenti mostre collettive: Word Dance, Denver Museum of Art, Denver (2017); Blackboxing, ROOM EAST, New York, USA (2016); Not really really, Bruxelles, Belgio, (2016); Whitfield street, Rod Barton, Londra (2016); Dan Shaw-Town and B. Wurtz, Maisterravalbuena at Liste, Basilea (2015); Josh Tonsfeldt c/o Dan Shaw-Town. An alternate correspondence, 1/9unosunove, Roma (2014); Le Ragioni della Pittura, Fondazione Malvini, Roma (2013); Song of Myself, 1/9unosunove, Roma (2013), Graphite, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, USA (2012). Con la galleria 1/9unosunove, ha partecipato alla fiera NADA di New York (2016) e ad ESTEARTE a Punta del Este, Uruguay (2015).
Ha vinto nel 2008 il BAA Expo Public sculpture award per l’installazione all’Aeroporto di Heathrow (Londra), e nel 2006 il Roley prize for Fine Art.